lunes, septiembre 08, 2008

PALIN

Escribe Giuliano Ferrara en "Il Foglio":

L’attacco a Sarah Palin è partito subito: automatico, ideologico, risentito. E’ stato particolarmente violento, sessista, moralista. “Non si può avere una quantità di figli e lavorare per il paese”. “Non si può andare in ufficio tre giorni dopo il parto”. “Forse il figlio Down non è suo”. “Praticate l’astinenza che predicate per i teenager, invece di fare figli a diciassette anni”. Insomma: bestiale, e anche grottesco per un liberalismo e un femminismo che dovrebbero per lo meno simpatizzare con una storia di donna che in politica si è fatta da sola contro una legione di vecchi notabili maschi e potenti. E’ indizio di paura, un attacco simile. E ha determinato una svolta molto rilevante nella campagna, almeno allo stato delle cose, mettendo completamente in ombra Obama, che insieme a pochi, valorosi cerimonieri e opinionisti democratici, ha messo in guardia i suoi: giù le mani da Sarah e dal suo fascino elettorale, deficienti.
El escándalo progre -ver Tomás Eloy Martínez, "La Nación", 6 de septiembre- resulta de que una chica de 17 años, embarazada, tenga el hijo con el apoyo de su familia, y no aborte...

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