domingo, julio 31, 2011



SIEMPRE ESTAMOS VOLVIENDO...






He querido volver sin referirme al balotaje Macris-Filmus, celebrado hoy, ni otras minucias del día. En cambio, republicano y mazorquero -nací en el Barrio del Tambor- reinicio lo que nunca dejé con una evocación de Otón de Habsburgo, el último emperador, que se fue ad patres el 4 de julio pasado...Tomo la referencia de un blog amigo, "Almanacco Romano", que dejo en su idioma original y recomiendo vivamente.


Austria
Est
Imperare
Orbi
Universo








Avvolta nella bandiera imperiale giallo-nera, la salma dell’ultimo imperatore senza impero, di un fantasma imperiale, è tornata a Vienna. Il corteo funebre si snoderà nel centro storico della città per portare Otto nella cripta imperiale dei Cappuccini, dove dal 1633 sono sepolti più di cento suoi antenati. Al termine del tragitto – raccontano i cronisti – l’araldo busserà con la mazza alla porta della chiesa. Dall’interno, come è sempre avvenuto nei secoli, un cappuccino chiederà: «Chi vuole entrare?». L’araldo risponderà: «Otto d’Asburgo, erede al trono d’Austria e d’Ungheria, dei regni di Boemia, Croazia, Dalmazia, Slavonia, Galizia, delle contee di Gorizia e Gradisca...». «Non lo conosco» dirà il frate. L’araldo ci proverà di nuovo annunciando «l’erede al trono di Austria e Ungheria». E riceverà un altro rifiuto. Alla fine annuncerà semplicemente: «Otto, un povero peccatore». E la porta della chiesa si aprirà all’ultimo Asburgo, che ha vissuto la fine dell’impero. Barocco asburgico, particolarmente funereo.


Post scriptum

El viejo y sabio Otón, interrogado por Le Figaro a sus 96 años sobre la actual crisis financiera, deslizó:


"Las heridas del dinero nunca son mortales. Las heridas políticas sí"



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